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Disegno di legge Gardini nr. 2692

117 volte Ultima modifica il Martedì, 16 Dicembre 2025 08:08
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La riforma Gardini è un disegno di legge depositato presso i competenti uffici parlamentari con atto n. 2692 recante: “Modifiche al codice civile e alle disposizioni per la sua attuazione in materia di disciplina delle parti comuni del condominio, nomina e attribuzioni dell'amministratore e del revisore condominiale e attribuzioni dell'assemblea, nonché istituzione dell'elenco nazionale degli amministratori di condominio e dei revisori contabili condominiali” presentato alla Camera l'11 novembre 2025 dalla deputata Elisabetta Gardini, mirato a rivedere la disciplina del condominio superando la legge 220/2012 con focus su professionalizzazione degli amministratori. Il testo ufficiale verrà discusso il 17 dicembre 2025, ma già genera dibattiti accesi tra associazioni di categoria. Propone cambiamenti strutturali per maggiore trasparenza e governance, pur attirando critiche per costi e burocrazia aggiuntivi.

I punti principali dovrebbero essere i seguenti:

  • Istituzione di un albo nazionale al MIMIT – Ministero del Made in Italy - con obbligo di laurea triennale (giuridica, economica o gestionale) per tutti gli amministratori, inclusi i condomini interni, senza deroghe per i nuovi ingressi
  • Nomina obbligatoria di un revisore contabile certificato UNI nei condomini con oltre 20 unità, con deposito del rendiconto annuale alla Camera di Commercio e rafforzamento del fondo per lavori straordinari.
  • Mandato annuale rinnovabile, eliminazione della prorogatio imperii gratuita: l'amministratore in transizione riceve compenso fino a nuova nomina.

Il ddl. Gardini verrà quindi discusso, probabilmente emendato e, forse, migliorato in alcuni passaggi.

Al momento il testo completo non è ancora disponibile nelle banche dati parlamentari e la prudenza nell'analisi è un dovere per chiunque voglia confrontarsi seriamente col legislatore ma una cosa è muovere critiche che puntano a migliorare il testo, altra cosa portare avanti un allarmismo di maniera, come sta accadendo leggendo alcuni interventi sul tema, costruito con tutta evidenza più per difendere e conservare equilibri consolidati che per contribuire alla costruzione di un sistema più solido e trasparente agitando lo spettro dei costi piuttosto che bilanciarli con gli evidenti benefici, sia nell’immediato che in prospettiva, derivanti da maggiori controlli, da una più chiara trasparenza dei flussi finanziari e da una conseguente, è più che evidente, riduzione del contenzioso.

Il nostro settore viene quindi oggi chiamato a confrontarsi con rischi sempre più elevati in materia di sicurezza, responsabilità civile, efficienza energetica, appalti e protezione dei dati, tutti ambiti che richiedono competenze aggiornate, verificabili e coerenti con il livello delle responsabilità.

Non è più accettabile l'autoregolazione privata e l'autocertificazione che, purtroppo, ha portato alla proliferazione degli attestati online come sta accadendo da dieci anni, ovvero dall’entrata in vigore della legge nr. 220/2012, oggi serve un amministratore di condominio con requisiti più solidi e verificabili, oggi servono operatori realmente qualificati come chiede a gran voce il mercato e siamo ad un passo da una vera e definitiva valorizzare dell’amministratore professionista, non dico il passo finale ma sicuramente un passo importante che non potrà che avere riflessi positivi per il condomino, che vedrà tutelato il suo patrimonio, la sicurezza delle parti comuni, la trasparenza delle decisioni, la responsabilità di chi esercita il potere gestionale.

Oggi il settore condominiale non può più essere affidato al caso, alla buona volontà del singolo o alla variabile qualità della formazione del singolo professionista evoluto che si forma e che certifica le proprie competenze, infatti la complessità delle normative, la rilevanza economica dei bilanci e la crescente esposizione a rischi tecnici, fiscali e di sicurezza rendono ormai anacronistico il ricorso a modelli gestionali fondati sull'improvvisazione, sull’autoreferenzialità e su competenze non adeguatamente verificate.

Oggi si intravede, forse veramente per la prima volta, la fine del tempo delle soluzioni artigianali e l’inizio dell’era della professionalità certificata e riconosciuta.

Trasparenza, controllo, professionalizzazione e responsabilità potranno, finalmente, essere le nuove stelle polari nel mondo condominio.

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